San Biagio Vescovo e Martire

Statua in legno scolpita dallo scultore agrigentino Calogero Cardella. Proviene dalla Chiesa del Purgatorio chiusa al culto dal 1960.

Le notizie storiche sulla sua vita sono molto scarse ma la Sua biografia parla di numerosi prodigi che lo hanno reso fra i Santi più popolari del Medio Evo, specie con la diffusione delle Sue reliquie. Si narra che durante le persecuzioni del governatore della Cappadocia (III secolo), Licinio facesse imprigionare il Santo Vescovo in una grotta dove financo le bestie andavano a prestargli le loro cure. Fu proprio in quella grotta che un giorno una madre andò a trovarlo e implorarlo perché salvasse suo figlio che stava per essere soffocato da una lisca di pesce rimastagli in gola, San Biagio lo salvò con il segno della Croce e recitando una preghiera.

Nel contesto della festa della Candelora, San Biagio viene festeggiato e invocato soprattutto per i mali della gola.

Durante le persecuzioni del 316 San Biagio venne condannato alla decapitazione. Il Santo viene festeggiato il 3 febbraio di ogni anno.

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